Dopo mesi di lavoro belli intensi, il nuovo album é pronto ed é in arrivo.
Si chiamerá “Ci hanno fregato tutto” ed uscirá con l’etichetta Beta Produzioni/Marte Label.
L’annuncio ufficiale nei prossimi giorni,
Stay tuned!
oldenmusica.com
Dopo mesi di lavoro belli intensi, il nuovo album é pronto ed é in arrivo.
Si chiamerá “Ci hanno fregato tutto” ed uscirá con l’etichetta Beta Produzioni/Marte Label.
L’annuncio ufficiale nei prossimi giorni,
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A distanza di pochi mesi dalla sua recente uscita discografica, l’EP “L’amore occidentale”, il cantautore Olden sarà in Italia per un mini tour di presentazione: a risuonare sul palco saranno sia i brani tratti dal suo repertorio (il disco “Sono andato a letto presto”, pubblicato nel 2014), sia nuove canzoni insieme ad alcune sorprese.
“La casa che non c’è” è un brano estratto dall’EP L’amore occidentale, pubblicato nell’ ottobre 2015. La regia del video è di Wayne Scott.
«Realizzato con una drammatica quanto intensa scenografia di un teatro di marionette – si legge nelle note stampa allegate – il brano racconta il dolore dell’assenza, dell’atrocità delle bombe e di come i ricordi, alle volte, siano l’unica piccola consolazione possibile».
La casa che non c’e’ (Video Ufficiale su “Sentireascoltare”)
Da lunedi, in esclusiva su LoudVision, il nuovo video di Olden, “Senatore Bailey”, brano estratto dall’album “Sono andato a letto presto”(Release nov 2014 – Goodfellas)
Olden ci racconta, a sua maniera, una delle storie piu’intense e celebri del cinema (“C’era una Volta in America” di Sergio Leone), la storia di un’amicizia tradita e di un feroce rimorso.
“… che tanto il tempo è più cattivo ed ha anche più mira di me…”
Army of Monkeys Productions
Regia: Wayne Scott
Luci e fotografia:Mael Santiago e Wayne Scott
La nostra “Perla Nera” Live a Balcony TV Genoa.
CREDITS / SPONSORS
production: teatro della tosse www.teatrodellatosse.it
giardini luzzati www.giardiniluzzati.it
location: Teatro della Tosse
host: michele ferrero
video/edit: Davide Colombino
sounds: Fabio Smeraldo, Alessandro Bacher
photo shoot: Ilaria Bini
thanxs: Enrica Orrù (quiquevadis)
E’ online il Promo Video del “A LETTO PRESTO TOUR”
Per qualche sera, tutti a letto presto!
@@@ A LETTO PRESTO TOUR 2015@@@
Ci siamo oldeniani, prime date confermate, si parte!!!
05 Marzo – TINTA ROJA – Barcelona
21 Marzo – PLAZ – Firenze
22 Marzo – BAD KING – Perugia
24 Marzo – ‘NA COSETTA – Roma
06 Maggio – MAITE – Bergamo
Seguiranno aggiornamenti con le prossime date.
http://pointandcommamusic.weebly.com/italian-underground/olden
1- Davide Sellari a.k.a Olden , dopo anni di praticantato in band come Zonaplayd e Figli di John fra tutte , all’incirca nel 2008 decide di intraprendere un progetto solista e di creare 3 anni più tardi un tuo cd da te interamente scritto e arrangiato dal titolo Olden . Facendo un excursus della tua vita , raccontaci come è nata questa tua passione per la musica , come e perchè “non ti sentivi più a tuo agio” nelle band in cui militavi e come è nato Olden , il progetto e l’omonimo album …
La passione per la musica getta probabilmente i suoi primi semi in “tenera etá” grazie alle cassette dei “meravigliosi anni ’60” che continuamente risuonavano nell’autoradio di miei cari genitori (con compilation da titoli tipo “Italian Graffiti”, “I Nostri Americani” o qualcosa del genere).
Mi piaceva molto Neil Sedaka e Paul Anka, anche (scusate ma non ho resistito) .
Ma la vera e propria passione é nata scoprendo qualche anno dopo i baffi di Freddie e gli occhiali tondi di John; da li’ in poi diventai un vorace divoratore di musica, di tanti stili differenti anche se per lo piu’ rock.
E poi, durante gli anni dell’Universitá (che qualcuno definisce quelli della “maturitá, sbagliando:)) arrivano i cantautori, i nostri straordinari cantautori italiani (specialmente i cari “genovesi” che prepotentemente mi entreranno dentro, per restarci per sempre e (a differenza di altre “cotte” adolescenziali) non lasciarmi piu’.
Riguardo alle mie band passate, in realtá non c’e’ stato nessun “disagio” particolare, semplicemente sapevo che era arrivata per me una fase nuova, non solo musicale ma direi “esistenziale”; volevo ripartire da zero, in tutto, e cosi’ ho fatto le valigie, baci e abbracci e destino Barcellona.
In realtá poco prima di partire il mio nuovo progetto artistico (ed il mio nome Olden) aveva giá preso forma e qualche canzone giá era nata, pronta in un cassetto.
Poi, con il tempo, le canzoni sono diventate sempre di piu’, e allora decisi che era ora di pubblicare un album.
E cosi’ é stato.
2- Sappiamo che durante il tuo primo periodo da Olden , vivevi a Barcellona . In questi anni hai prodotto il tuo primo cd . Sorge spontanea una domanda , che ci fa un italiano in Spagna che produce un disco in Inglese ? Ci parli un po’ delle decisioni che prendesti all’epoca ?
Come anticipato sopra, Olden esisteva giá da qualche settimana, anche se, effettivamente, é cresciuto a Barcellona!L’italiano in questione si trovava in Spagna, piu’ concretamente a Barcellona, perché era il posto del quale si era innamorato e dove aveva deciso di restare a vivere; la scelta dell’inglese é stata probabilmente un misto tra una sfida ed un vero e prorpio “slancio internazionale”, dettato dal fatto che vivessi in una grande cittá europea, cosmopolita ed, appunto, internazionale.
3- Che tu sappia , com’è la situazione musicale underground in Spagna ? Anche a livello europeo , la popolazione spagnola come si rapporta con le altre produzioni ?
Devo essere sincero, non ho mai approfondito troppo questo aspetto, anche se conosco ovviamente gli eventi musicali piu’ degni di nota (non so se ad esempio il Primavera Sound é considerato underground o, come si dice, mainstream!) .
C’e’ comunque fermento musicale, anche se credo che, come da noi, ci sia un po’ di autoreferenzialitá ed una sorta di spirito di “auto-conservazione”; esistono grandissimi musicisti ma specialmente quelli cresciuti con il flamenco o la rumba, tutti quegli artisti che non vengono dal “pop” ma dal “popolo” vero e proprio.
4- Vivendo a Barcellona , hai trovato maggiori opportunità dal punto di vista musicale-esibitorio ?
In realtá no, per lo meno inizialmente e, comunque non attraverso la rete classica dei locali; é stato infatti tramite i canali “italiani” di barcellona che sono arrivate le soddisfazioni e le occasioni piu’ importanti,come ad esempio l’incredibile “chiamata” al Premio Tenco 2014.
La mia presenza su quel palco prestigiosa é arrivata perché vivo qui, a Barcellona; se fossi rimasto in Italia, forse, questo non sarebbe mai successo.
A proposito, grazie Steven, grazie Sergio!(loro capiranno)
5- Il 20 Novembre FINALMENTE è stato rilasciato il tuo ultimo figlio , perchè è proprio così che va definito una qualsiasi nostra creazione fatta con estrema cura e sensibilità , “Sono andato a letto presto” è un vero e proprio album degno di nota . Come è nata la voglia di produrre un nuovo album più maturo rispetto al precedente ? Come mai questa volta hai scelto proprio l’italiano ?
Innanzitutto grazie per la nota (“degno di”, intendo) .
Non so se l’album é piu’maturo rispetto al precedente (dovremmo definire il concetto di “maturitá”, che nominavo poche righe piu’ sopra) ma senz’altro é esattamente l’album che volevo fare, ora, adesso.
E la scelta dell’italiano é stata piuttosto naturale, avevo voglia di comunicare in una maniera piu’ intima, piu’ profonda… e non c’e’ niente di meglio della propria lingua per farlo.
E forse, si’ dai, probabilmente é un disco piu’ maturo 🙂
6- L’album si apre con “Un Gioco” , brano che ci è sembrato quasi di denuncia della semplicità , della superficialità delle persone e della paura di rapportarsi con dei tabù . “E’ tutto un gioco … ma come mai ? “ Come mai dunque è tutto un gioco ?
Credo che dentro a questo brano ci siano varie cose, differenti; dico che “la vita é un gioco” perché alle volte forse ci prendiamo troppo sul serio (artisti e non), in realtá nessuno puo’ dire davvero “cos’e’la vita”, qual’e’ il suo senso, l’eterno dilemma dell’uomo.
Ed allora preferisco pensare che sia un gioco, che inizia e finisce, e’ un concetto laico e senz’altro poco fideistico ma almeno consapevole.
Ma, come dicevo, qui dentro ci sono altre cose, come la malinconia per certe cose ormai andate, magari vissute insieme ad un amico fraterno che ora, chissá dov’e’ e chissá che cosa penserebbe di questa canzone se l’ascoltasse.
Parlo molto degli amici, in questo disco, piu’ di quanto mi potessi immaginare, non solo con malinconia, a volte anche con rabbia, forse risentimento per alcune cose che da un amico non ti saresti mai aspettato.
7- Di che parla il brano “Perla Nera” ? Qual’è la storia che racconti nel brano ?
Perla Nera é soltanto un racconto, una storia inventata; molti mi dicono “é tanto autobiografica!” (mi sono sposato da due anni e da poco piu’ di un mese sono padre).
Come tutte le cose “create”, probabilmente qualcosa di vero c’e’, e forse si’, dentro a quelle parole si intuisce che in quel momento (quando l’ho scritta) mi stavo immaginando un figlio.
E’ il racconto di un desiderio, un racconto tramandato dal mare e da tutte le vecchie barche che l’hanno attraversato .
8- La traccia num° 9 si intitola Perugia . Dobbiamo dunque pensare ad una dedica particolare alla tua cara Umbria ? Di che parla il brano ?
Bé, Perugia é la mia cittá e li’ ho vissuto gran parte delle cose che vanno a finire nelle mie canzoni; sinceramente non é nata a tavolino, non ho deciso “ora scrivo una canzone che si chiamerá Perugia”, é arrivata, non so da dove, ed é diventata una canzone.
Preferisco pensare che le mie canzoni non parlino di una sola cosa in concreto (tranne casi concreti, voluti) ma che siano il risultato di suggestioni, di ricordi, di pensieri, non necessariamenti riferiti allo stesso periodo, allo stesso fatto, alla stessa persona.
Perugia puo’ essere una cittá, ma anche una donna; é senz’altro un brano che si guarda indietro, con un po’ di sana malinconia, anche se senza rimpianti.
9- Chi ha collaborato all’album ed in che modo ha contribuito a renderlo il progetto finito che è oggi ?
Questo disco é un eccezionale esempio di come le persone, insieme, possano fare grandi cose; ci sono tantissime collaborazione, in primis l’aiuto starordinario di tutta la gente che ha finanziato il progetto in “Musicraiser”, ben 150 persone hanno deciso di scommettere su questo disco, aiutandomi a finanziarlo.
La produzione artistica del disco é stata curata da me e Lorenzo Sementilli un amico e grande professionista, presso lo studio di registrazione Wildflower ,poi “passato” al Big Tune Studio di Francesco Palazzetti per il master finale.
Nel disco, la band “di base”, oltre a Lorenzo Sementilli (chitarre), é composta da Francesco Miceli (batterie) e Carlo Bianconi (bassi) e Marcello Lupoi (piano); ci sono poi i piccoli ma preziossimi interventi di Ulrich Sandner (mandolino) e Mattia Meattelli (basso in “Un Successone”).
Ho avuto poi l’onore di ospitare uno dei miei “miti” di sempre, il grandissimo chitarrista Juan Carlos Flaco Biondini (storico chitarrista di Guccini ma non solo…Flaco, il mitico!), lo straordinario Sergio Reggioli dei Nomadi (ha suonato dei violini strepitosi in “La Casa che non c’e'”) e il bravissimo fisarmonicista Riccardo Maccabruni.
Tante persone, ognuna con il suo contributo, con la sua sensibilitá; credo che nel disco si senta, questo, penso che si avverta una certa armonia, una compattezza, un atmosfera speciale.
10- Da “ Un Gioco” a “La casa che non c’è” l’album sembra galleggiare su di un filone che tiene insieme ogni singola storia raccontata negli 11 brani che compongono questo album . Quale potrebbe essere il tema comune tra tutti i brani ed inoltre , la scelta della playlist dell’album è casuale o voluta ?
Come dicevo qualche riga fa e come ci suggerisce il titolo (omaggio ad un capolavoro del cinema italiano), questo disco é attraversato da tante storie, che spesso parlano di amicizia, di relazioni profonde, alcune ancora presenti, altre lasciate per strada.
E’ una sorta di ricerca del tempo passato (e quindi apparentemente “perduto”), attraverso storie, ricordi, che forse possono fotografare il tempo e magari fermarlo.
La scelta dei titoli non é certamente casuale, ma pensata e meditata bene.
11- Per concludere ci spieghi un po’ il paradosso tra l’ispirazione presa da “Il Giovane Holden” che non vuole invecchiare e “Olden” , tuo del nome d’arte , che deriva da “Old” e quindi da “vecchio” ?
In realtá non c’e’ un paradosso, il giovane Holden non mi risulta che non volesse invecchiare! Quello é Dorian Gray…sbaglio? 🙂
Il giovane Holden era si’ un “giovane”, ma piuttosto fuori dal suo tempo , o perlomeno diverso dai suoi coetanei, anticonformista e non certo banale.
In un certo senso e “vecchio” rispetto ai ragazzi della sua etá, perché non si riconosce in nessuno di loro.
Ama invece profondamente sua sorella, in una maniera a tratti commovente.
E come dici giustamente, c’e’ anche l’elemento “old” (antico), perché sono un tipo “vintage”, non c’e’ niente da fare!
Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, il Crodino.
Questa é la bellezza, altro che.
Guardandomi indietro, mi sembra tutto piu’ bello.
Come ha detto qualcuno recentemente ” a Olden manca l’attualitá”.
Gli rispondo che é vero, anzi verissimo: non sono attuale, nemmeno voglio esserlo.
Spero solo di riuscire ad essere contemporaneo, e di creare cose “belle” (almeno con questa intenzione).
E che le mie canzoni durino piu’ che il concorrente di un reality.
Tra Perugia e Barcellona passando per il Premio Tenco
un cantautorato fresco e avvolgente che lascerà il segno
Esce giovedì 20 novembre “Sono andato a letto presto”, il secondo album del cantautore perugino OLDEN,
lo scorso 2 ottobre sul palco del Teatro Casinò di Sanremo invitato al prestigioso Premio Tenco 2014
Se il disco d’esordio, l’omonimo “OLDEN”, aveva stupito in molti questo nuovo lavoro lascerà sicuramente il segno. Pensato e scritto a Barcellona dove l’artista vive da 7 anni e registrato presso il Wildflower Studio di Lorenzo Sementilli, “Sono andato a letto presto” è un album composto da 11 nuove canzoni che a differenza del precedente sono scritte interamente in Italiano e vantano collaborazioni importanti come quella di Juan Carlos “Flaco” Biondini (storico chitarrista di Francesco Guccini) e Sergio Reggioli (violinista dei Nomadi).
“Sono andato a letto presto” conferma la capacità di OLDEN di scrivere canzoni belle e dirette ma allo stesso tempo non scontate. I riferimenti musicali di Davide Sellari, il vero nome di OLDEN, sono rintracciabili nel pantheon degli storici cantautori italiani ma gli arrangiamenti e la struttura musicale, una voce calda, accogliente e originale ci accompagnano in un inedito e intenso viaggio musicale.
Nelle parole di OLDEN
“Sa, c’era una volta, tempo fa, un vecchio amico uguale a lei, poi lo ammazzarono e da allora é cambiato tutto; ed ora, gli punto in faccia una pistola che lo consola… ma a me no, che tanto il tempo é piu’ cattivo ed ha anche piu’ mira di me…”
La vita é fatta di incontri, piu’ o meno casuali…alcuni di questi ci cambiano, a volte per sempre.
Le storie che vi racconto sono nate proprio da incontri come questi, impressi nella memoria, in un viaggio alla ricerca del tempo perduto, immortalato in un’istantanea, lasciata li’, da qualche parte.
Tracklist
01 – Un gioco
02 – Bonnie
03 – Febbraio
04 – Perla Nera
05 – Senatore Bailey
06 – Anche un saluto
07 – Ti sei mai chiesto
08 – Un successone
09 – Perugia
10 – Poi
11 – La casa che non c’è
Credits:
Tutte le canzoni sono state scritte da Olden
Prodotto da Olden e Lorenzo Sementilli
Registrato presso Wildflower Studio
Editing & Mixing: Daniele Benevieri e Lorenzo Sementilli
Pianoforti registrati presso Umbria Music Center di Stefano Zavattoni
Mastering: Francesco Palazzetti – Big Tune Studio
Distribuzione: Goodfellas
Foto: Juanma Vive
Progetto grafico: Ana Gil
Immagini grafiche: Bashcorpo
Olden – voce, chitarra acustica e ukelele
Lorenzo Sementilli – chitarra elettrica, chitarra acustica
Francesco Miceli – batteria e percussioni
Carlo Bianconi – basso
Marcello Lupoi – pianoforte
Riccardo Maccabruni – fisarmonica
Antonello Migliosi – tromba
Con l’eccezionale partecipazione di:
Juan Carlos “Flaco” Biondini – chitarre in “Perla Nera”
Sergio Reggioli – violini in “La casa che non c’e'”
Un ringraziamento speciale a “cousin” Mattia Meattelli per il basso in “Un Successone” e a Ulrich Sandner per i mandolini in “Febbraio” e “Senatore Bailey”